Dady Orsi tra Brera e Corrente 1937-1947

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A circa due mesi dalla conclusione della prima mostra promossa dall’Associazione Dady Orsi Un artista del Novecento e dalla Galleria Blanchaerd dal titolo “Le dodici stanze“, ospitata all’interno del suggestivo spazio che affianca la basilica milanese di S. Ambrogio, l’Antiquum Oratorium Passionis, apre adesso al pubblico “Dady Orsi tra Brera e Corrente“. Con un salto retrospettivo che, da quelle grandi tele degli anni ’90, ultima importante realizzazione pittorica dell’artista, ci riporta agli esordi della sua attività, il visitatore sarà condotto alla scoperta di circa sessanta opere, tutte inedite, esposte all’interno del Palazzo di Fondazione Corrente. La mostra, curata da Chiara Gatti, Cesare Facchetti e Stefano Pizzi, documenta la prima fase artistica di Dady Orsi, la cui ricerca e vicenda umana getta nuova luce sulla complessità e vivacità della scena culturale milanese nel periodo attorno alla Seconda guerra mondiale. Per stile e soggetti trattati Orsi è collocabile in un modo del tutto peculiare in quella galassia artistica di reazione a Novecento che va da Corrente, alla Scuola Romana e al gruppo dei Sei di Torino.

Dady Orsi, anni 30
Dady, 1935

Gli studi accademici di Orsi avvengono proprio a ridosso del periodo in cui si pubblica la rivista Corrente di Vita Giovanile fondata da Ernesto Treccani. Pur senza aderirvi ufficialmente, l’artista condivise pienamente non solo i valori artistici e morali che ispiravano il gruppo di Corrente, ma anche la lotta contro il regime e, dopo l’8 settembre, l’esperienza partigiana. 

Dady Orsi, donna in rosso
Figura femminile, 1942

Lo stile del giovane Orsi, già autonomo e originale, è caratterizzato dal segno deciso e dalla predilezione per le aree di colore nettamente definite. Significative anche alcune assonanze del suo stile con la Nuova Oggettività tedesca. Temi dell’arte di Orsi sono soprattutto la famiglia e le persone a lui prossime, i luoghi da lui amati, oggetti quotidiani e domestici. Ma anche la guerra, il sacro, e il teatro. Su questi ultimi tre temi si impernia una sezione documentaria in cui accanto alle opere del periodo bellico si possono visionare documenti d’epoca. Tra i documenti superstiti, le pagine del diario di Amintore Fanfani, in cui si ripercorrono le vicende che il politico condivide con Orsi nel periodo svizzero, e le scenografie per alcuni spettacoli del gruppo Palcoscenico, fondato da Paolo Grassi e Franco Parenti, dalla cui eredità nascerà poco dopo la fine del conflitto il Piccolo Teatro di Milano.

Dady Orsi, scene Evangeliche
Bozzetto per pittura sacra, 1944

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