Armadio civetta (1968)
cm 160x420x50 – Tempera su carta applicata su legno
L’Armadio Civetta è un dono nuziale, nonché il più grande oggetto d’arredo progettato e decorato da Dady Orsi. Ispirato agli armadi da sagrestia rinascimentali, è concepito su misura per gli spazi della nuova casa dove l’artista si trasferisce in seguito al matrimonio con la seconda moglie Megy Bassi, nel 1968. Ha otto scomparti di cui, simbolicamente, sette rivelano il loro contenuto mentre uno appare chiuso da un’anta. Originariamente pensato per la camera da letto, è decorato con dipinti a trompe l’oeil e a collage, i cui simboli sono legati al tempo (strumenti musicali, orologi, candelieri), alla notte (la civetta, la luna) e all’Eros, che appare attraverso l’immagine di Marilyn Monroe. Questa iconografia fa dell’opera la più imponente natura morta mai dipinta dall’artista. A causa di imprevisti emersi durante i lavori per la sistemazione della casa, l’armadio cambia destinazione d’uso diventando la quinta di fondo della sala da pranzo. Davanti all’Armadio civetta si svolgono le cene familiari e di lavoro: è proprio durante una di queste cene che Piero Fornasetti, catturato dal particolare della civetta, animale per lui simbolo di saggezza e lungimiranza, con la sua consueta ironia ne conia l’appellativo. Sempre sullo sfondo dell’Armadio civetta Jean Blanchaert e Miro Silvera progettano la mostra del 1995, le cui nature morte partecipano del senso di vita sospesa presente in nuce anche nelle decorazioni di questo armadio.
