Eros, 1942 – 1991

L’arte non è mai casta.

Pablo Picasso

Il tema dell’Eros pervade l’opera di Dady Orsi.

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Nella sua vasta produzione di nudi femminili l’artista svela l’altra faccia della donna borghese che, come la Maja desnuda, viene raffigurata in tutta la sua potenza seduttiva. Anche quando è più spinto, l’erotismo di Orsi non è mai prosaico: il tipo prediletto è quello della donna sofisticata, dai lineamenti nobili, che esercita la seduzione con pose naturali. Tecniche e materiali sono varie: le opere su tela e su tavola, sempre a tempera, tendono ad essere dipinte in modo definito e con una pittura più grassa, quelle su carta vedono l’impiego di una tecnica fatta di segni discontinui, in cui il pastello e la gouache creano trame di segni leggere e trasparenti. Per quanto riguarda l’elaborazione dell’immagine Orsi utilizza molteplici approcci: disegna a memoria, si avvale di modelle ma non disdegna l’utilizzo di immagini fotografiche. Il nudo fa le prime, sporadiche, apparizioni in alcuni disegni e dipinti degli anni Quaranta. Ancora restio a esporre queste opere, nondimeno negli anni Sessanta si dedica sempre più spesso al nudo femminile. È solo a partire dagli anni Settanta che si assiste a un’esplosione di pitture erotiche. Il momento è propizio: il tema smette di essere tabù nella cultura di massa. La prima mostra di nudi si tiene nel 1975 presso la Galleria Mainieri. Le opere esposte rivelano un erotismo squisitamente realistico che stride con le tendenze allora predominanti della rappresentazione del corpo femminile, più critiche e intellettuali. Sono quelli gli anni in cui nel dibattito artistico internazionale ci si interroga se l’erotismo abbia diritto di cittadinanza o debba restare relegato alla sfera della pornografia. Orsi mostra quello che il pubblico desidera vedere, ma che la cultura non considera portatore di innovazione. Alla fine degli anni Settanta, quando l’arte erotica di Lautrec, Klimt e Schiele non suscita ancora l’interesse del mainstream Orsi esegue monumentali serie di disegni (e incisioni) raffiguranti donne in pose esplicite. Nel descrivere il lato conturbante della donna del suo tempo, l’artista rivisita i modi e lo stile dei suoi illustri modelli.